Mentre Trento e Belluno sono province a stragrande maggioranza italiana, la provincia di Bolzano � per pi� di 2/3 di lingua tedesca, la popolazione di lingua italiana rappresenta all'incirca il 25% della popolazione e i Ladini il 4,3%. Gli 8 comuni delle valli ladine fanno rilevare una netta predominanza dell'elemento ladino (tra l'80 e il 100%), con una maggiore presenza di popolazione italiana e tedesca nei maggiori centri turistici e un pressoch� totale monolinguismo ladino nelle aree rurali della Val Badia.Va quindi differenziato il tasso di presenza sociale e di prestigio del ladino nelle aree pi� tradizionalistiche e conservatrici da quelle maggiormente cosmopolite e globalizzate, segnate da uno stile di vita all'insegna del turismo di massa con diffusi fenomeni di alienazione sociale e di language-switching specialmente nei ceti pi� abbienti. Particolarmente esposti a tali fenomeni sono gli ambienti turistici della Val Gardena, valle tradizionalmente pi� soggetta all'influenza tedesca, per una maggiore vicinanza territoriale e per diffusi rapporti economici coll'area tedescofona.

Le normative di tutela della lingua ladina in provincia di Bolzano discendono dallo Statuto di Autonomia per la regione Trentino-Alto Adige, che � una legge di valenza sub-costituzionale. Del resto la tutela delle lingue minoritarie � prevista dalla stessa costituzione della Repubblica Italiana oltre che dalla legge 482 del 1999. Nonostante l'ufficializ-zazione della lingua ladina nell'area dei comuni ladini, non esiste tuttora una coerente politica di promozione della lingua ladina, atta a preservarne la posizione sociale e le possibilit� di sviluppo futuro.Secondo Margherita Senoner � il tedesco a godere del maggior prestigio sociale da parte dei genitori, che solo a distanza appare seguito dall'italiano e poi dal ladino. Le ragioni vanno imputate alla considerazione sociale e politica di cui tale lingua gode in provincia, alla difficolt� che tale lingua comporta per i Ladini ed al suo essere indispensabile per trovare lavoro fuori valle.

Il complesso di inferiorit� dei Ladini a questo proposito � chiaramente dimostrato dalla scala dei valori, al cui vertice viene collocata la lingua verso cui si subisce un timore reverenziale ed alla cui base vegeta la madrelingua, pur dominante nella sfera privata.Franco Frabboni asserisce a tale proposito che i giovani ladini utilizzano la lingua tedesca e quella italiana in modo pi� prettamente pragmatico e con atteggiamento di apertura a seconda delle situazioni, mentre limitano l'uso della propria lingua prevalentemente al campo privato-familiare. Dall'altro canto fa accenno alla maggiore flessibilit� linguistica dei Ladini, considerando che un'alta percentuale di Ladini prende parte a manifestazioni culturali o iniziative che non sono veicolate nella loro lingua. Va detto per� che tale maggiore apertura � spesso solo la conseguenza della insufficiente presenza della lingua ladina nella societ�.

Secondo il Social Survey della Provincia di Bolzano del 1986 il 99,9% dei Ladini dichiarano di conoscere l'italiano e il 92, 3% il tedesco, superando nella competenza trilingue quella bilingue dei Tedeschi e degli Italiani in provincia. Il riscontro oggettivo di questa maggiore competenza � data dalle risultanze degli esami di bilinguismo negli anni 1978-1990, in cui i Ladini hanno ottenuto un tasso di successo del 61,1% a fronte del 47,9 dei Tedeschi e del 30,0 % degli Italiani. Dal 1990 in poi i risultati degli esami di bilinguismo non sono pi� stati contraddistinti per gruppo linguistico.L'annuario statistico della Provincia di Bolzano del 1992 conferma la flessibilit� linguistica dei Ladini, il 47,0% accede indifferentemente ai notiziari radiotelevisivi in lingua tedesca e italiana, ci� che vale solo per il 24,2% dei Tedeschi e per il 10,4% degli Italiani. Il grado di conoscenza del tedesco viene definito molto buono o buono dall'81,4% dei Ladini e quello dell'italiano dall'83,1%.

(Censis 1997). Non meraviglia a questo proposito che 65,1% dei Ladini considerino la pluralit� linguistico-culturale in Provincia di Bolzano una "ricchezza culturale"a fronte del 32,4% dei Tedeschi e del 39,3% degli Italiani (Studio Astat sui giovani, 1994).Caratteristicamente per� sono i Ladini a dimostrare il maggiore attaccamento al proprio paese o alla propria valle (54,2%), mentre ci� vale solo per l'8,3% degli Italiani, che si dichiarano per il 49,6% pi� legati allo stato italiano. I Ladini compensano pertanto la maggiore apertura plurilinguistica con un sentimento assai marcato di identificazione colla sola zona in cui sono effettivamente maggioritari, cio� le valli ladine.

L'uso ufficiale della lingua ladina � del resto anche condizionato dalla mancanza a tuttoggi del riconoscimento ufficiale dello standard linguistico, elaborato dal servizio SPELL (Servij per la elaborazion dl lingaz ladin) e che non � stato ancora recepito dal governo provinciale di Bolzano, in seguito a resistenze locali contro quella che viene definita un' imposizione atta a mettere in forse la dignit� delle varianti locali.Simili fenomeni di localismo esasperato, all'interno di una minoranza gi� minima e frammentata, sono noti anche nel Canton Grigioni, in cui per� il governo locale si � fatto carico di una coerente politica linguistica, tesa a favorire l'introduzione a livello pubblico dello standard ladino "Rumantsch Grischun". La vicenda dell'elaborazione e normalizzazione della lingua ladina in area dolomitica rispecchia la mancanza di una visione unitaria circa la politica linguistica e culturale, in quanto le singole province, cui fanno capo i tre tronconi della Ladinia Dolomitica, perseguono proprie visioni ed autonomi indirizzi rispetto alla minoranza ladina. Questa tripartizione impedisce di fatto un'azione vigorosa e coordinata, capace di instaurare quella autodinamicit� virtuosa nelle comunit� ladine che potrebbe innescare una crescita positiva della funzione sociale e della produttivit� culturale della minoranza.Nella Provincia di Bolzano la posizione della comunit� ladina � ulteriormente complicata dal fatto che il gruppo di lingua tedesca, maggioritario in provincia, ma comunque minoranza infima nel contesto nazionale, condiziona la politica culturale della minoranza ladina, disponendo della maggioranza assoluta dei mandati politici.

Il gruppo ladino si vede pertanto ridotto nella condizione peculiare di "minoranza nella minoranza", che, se da un lato ha prodotto positivi effetti di sinergia, specie in sede di elaborazione delle normative statutarie di tutela, dall'altro lato pu� rivelarsi fortemente limitativo, se riferito alla legittima aspirazione di ogni gruppo linguistico all'autonomia culturale e politica.Al presente questa problematica appare assai acuta proprio nel settore politico, in cui il partito tedesco di maggioranza in provincia cerca di recuperare la rappresentanza anche formale del gruppo ladino, che nell'ultimo decennio era passata ad una lista autonoma ladina.Un altro fenomeno correlato � la preminenza della lingua e cultura tedesca, viste dall'ottica ladina come assai pi� prestigiose, rispetto alla stessa madrelingua, ed in parte persino rispetto alla lingua nazionale. Questa sudditanza psicologica pu� essere in parte retaggio della storia, contrassegnata per lunghi secoli dalla soggezione della popolazione montana ladina ad un potere qualificato inequivocabilmente come "tedesco", tanto che tutti gli atti ufficiali erano redatti in tedesco ed i rapporti con i sudditi erano assicurati da intermediari locali in grado di comprendere la lingua del potere.D'altro canto il maggiore prestigio del tedesco pu� anche discendere dalle vicende collegate alle due guerre mondiali, che videro i Ladini esposti ad una massiccia campagna di assimilazione e strumentalizzazione da parte dei contrapposti nazionalismi tedesco ed italiano.

Considerando che i Ladini fecero parte dell'Impero Austroungarico, rivelandosi sudditi fedelissimi e valorosi combattenti sul fronte dolomitico contro il Regno d'Italia nel primo conflitto mondiale, non meraviglia questo legame assai forte verso la lingua e cultura tedesca. L'azione pervasiva della propaganda nazionalsocialista e gli errori politici del fascismo in provincia di Bolzano, contribuirono ulteriormente a questo forte orientamento culturale e politico.Anche la maggiore difficolt� nell'apprendimento del tedesco da parte di una popolazione neolatina pu� paradossalmente aver rafforzato la soggezione culturale ed anche il senso di gratitudine nel vedersi accolti nella comunit� tedesca, nel caso ci si fosse impadroniti della lingua con grandi sacrifici. L'italiano viene invece in genere percepito come lingua pi� facile, e pur essendo largamente usato, specie con riferimento all'accesso ai mezzi di comunicazione di massa, non gode di eguale considerazione, anzi sta regredendo tra le generazioni giovani in Val Gardena.Il ladino rimane pertanto sostanzialmente preminente nell'ambito familiare, specie in Val Badia, ove � anche lingua primaria di comunicazione, specie nell'ambito informale.

Il diritto ad avvalersi della madrelingua nelle comunicazioni colle amministrazioni locali viene generalmente rispettato, ma appena ci si deve rivolgere ad istituzioni provinciali, l'uso del ladino � fortemente ridotto. L'obbligo di redigere gli atti pubblici in tre lingue, tedesco, italiano e ladino, viene parimenti rispettato nella maggior parte dei casi dai comuni ladini. La toponomastica locale �, in genere, rispettosa delle forme tradizionali ladine, pur non essendo la materia definitivamente regolamentata da una legge apposita.Assai scarsa � invece la presenza del ladino nei media, riducendosi ad un settimanale "La Usc di Ladins" e a poche e brevi trasmissioni radiotelevisive sull'emittente provinciale della RAI.La produzione libraria � abbastanza consistente, se riferita allo scarso numero di potenziali lettori, i circa dieci nuovi titoli annuali sono per� quasi integralmente sovvenzionati da fondi pubblici ed in genere editi da istituzioni ladine, in mancanza di una vero e proprio mercato, capace di sostentare la libera creazione artistica e letteraria.

Questa dipendenza quasi assoluta della vita culturale ladina dal sostegno pubblico condiziona fortemente uno sviluppo autonomo, al di fuori degli schemi della vita associativa, rigidamente inquadrata in strutture provinciali, come nel caso delle associazioni bandistiche, teatrali, artistiche ecc.Se da un lato questo fenomeno dell'associazionismo diffuso denota una notevole vitalit� socio-culturale, non va negato un certo qual conformismo dell'attivit� culturale, derivante anche dalla ricerca del consenso pubblico, atto ad assicurare i necessari finanziamenti di fonte provinciale. Fuorch� nel settore artistico ed in parte in quello letterario, la vita culturale ladina, scorre generalmente nell'alveo della tradizione consolidata di matrice tirolese-alpina.Al di fuori della scuola i giovani sono esposti, fuorch� nella comunicazione interpersonale, ad una compatta cortina di messaggi e stimoli in tedesco, italiano ed ,in misura crescente, in inglese.Va detto a onor del vero, che anche a scuola le lingue dominanti sono il tedesco e l'italiano, in quanto sono le lingue d'insegnamento ufficiali e paritetiche.

Ma anche nella comunicazione non formalizzata a scuola si nota un incremento notevole del tedesco in Val Gardena, anche a seguito di numerosi casi di language-switching dei genitori, rispetto alla lingua di uso familiare rispetto ai figli. Non � raro il caso di famiglie, ove, in presenza di entrambi i genitori ladinofoni, si usa il tedesco, in una variante dialettale fortemente contaminata, con i figli, mentre si continua ad usare il ladino tra i coniugi. Assai diffusi sono i casi di famiglie cosiddette "mistilingui", nelle quali spesso il padre usa il ladino e la madre il tedesco o l'italiano.Abbastanza residuali sono invece i casi nei quali si usano indifferentemente le tre lingue nell'ambito della famiglia, e questi sono in genere frutto di una scelta precisa, anche connessa col desiderio di non identificarsi chiaramente coll'uno o coll'altro gruppo linguistico.

Mentre la comprensione passiva del ladino � data per la quasi totalit� della popolazione residente, non sono rari i casi di dichiarazioni di appartenenza al gruppo linguistico ladino cui non corrisponde un eguale uso della lingua ladina. Proprio il fatto che la dichiarazione resa in sede di censimento � libera ed anonima non consente di verificarne la veridicit� se rapportata all'uso effettivo o quantomeno alla reale padronanza della lingua ladina. Un'interpretazione largamente diffusa al riguardo tra i residenti identifica la dichiarazione con l'appartenenza all'area geografica ladina, a prescindere dalla reale competenza linguistica.